Oggi, 19 maggio 2021, a 10 anni dalla morte di Don Paolo Pecoraro, la Giunta comunale di Subiaco, su proposta del costituendo “Centro Studi Don Paolo Pecoraro”, ha deliberato l’intitolazione di uno spazio cittadino alla memoria del sacerdote medaglia di bronzo al valor militare e punto di riferimento per l’intero panorama culturale nazionale e internazionale.
Sarà la piazzetta del centro storico tra via Solferino e vicolo Sdrucciolo ad essere dedicata a Don Paolo Pecoraro, luogo significativo perché adiacente a quella che è stata la sua abitazione per decenni, sino alla morte avvenuta nel 2011.
Grazie ad una proficua interlocuzione con il Centro Studi “Don Paolo Pecoraro” è stato possibile avviare immediatamente il procedimento per l’intitolazione dell’area che ora dovrà attendere il nulla osta della Prefettura di Roma, e rendere omaggio alla memoria di un uomo che ha meritato profondo riconoscimento dell’intera Comunità di Subiaco.
La data dell’inaugurazione dello spazio sarà resa nota non appena il competente Ufficio prefettizio fornirà riscontro.
Un po’ di storia – Don Paolo Pecoraro
Nato a Roma il 7 maggio 1916, prima di diventare sacerdote, Paolo Pecoraro fu parte attiva nella costruzione e fondazione del movimento politico della Sinistra Cristiana. Noto è il cosiddetto Appunto Pecoraro, con il quale egli definiva le motivazioni per cui riteneva necessario l’impegno attivo dei cristiani nella lotta contro i regimi fascista e nazionalsocialista.
Ordinato sacerdote nel 1940, non abbandonò l’impegno politico, ma fu elemento attivo della Resistenza romana insieme con Adriano Ossicini. Fu fondatore e giornalista della “Voce Operaia”. Il musicista Ennio Morricone in un’intervista ricordò di aver incontrato il prete partigiano don Pecoraro a piazza Colonna poco prima dell’attentato di via Rasella.
Durante gli anni della dittatura fascista, dopo la soppressione dei gruppi scout, don Pecoraro riorganizzò i gruppi giovanili in semiclandestinità, sotto la sigla “Dante e Leonardo”. Il 12 marzo 1944 in piazza San Pietro, dopo l’udienza di papa Pio XII, don Paolo Pecoraro, attorniato dai ragazzi delle associazioni giovanili da lui dirette, inneggiò alla cacciata degli invasori tedeschi da Roma e per questo fu arrestato. Sebbene in molti abbiano favoleggiato sull’episodio nel tentativo di dargli una coloritura bozzettistica (Giulio Andreotti, Luigi Magni), questo fatto è ricordato dagli storici come l’unica manifestazione pacifica condotta in Europa contro il Nazifascismo. Dopo la Liberazione, per la sua azione nella Resistenza, don Pecoraro fu insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Nel 1949 (probabilmente), don Paolo Pecoraro giunse a Subiaco in veste di insegnante di Latino e Storia presso l’Istituto Magistrale “G. Braschi”. Il “Braschi” divenne il luogo in cui svolse il suo ruolo prima di professore e poi di preside, fino al 1986 (anno del suo pensionamento), ottenendo peraltro l’apertura di una sezione di Liceo Classico e formando intere generazioni di giovani della valle dell’Aniene. In veste di sacerdote, la sua presenza in Subiaco offrì un contributo notevole al clero locale e alla schiera dei fedeli, sebbene don Pecoraro restò sempre incardinato nelle fila del clero romano: si ricordano le sue celebrazioni in Sant’Andrea e nella cappella della Madonna delle Grazie.
Durante gli anni sublacensi, don Pecoraro animò la vita culturale locale fondando il cineforum, attivo per diversi anni presso il cinema Ariston, e il circolo della FUCI (Federazione Universitari Cattolici Italiani). Fu scrittore e insigne studioso di Dante Alighieri e della Divina Commedia. Le osservazioni astronomiche condotte a proposito dei riferimenti astrali contenuti nel poema divino si protrassero per interi anni, finché furono raccolte nel volume Le Stelle di Dante, pubblicato a Roma dall’editore Bulzoni nel 1987, ma concepito e scritto quasi per intero a Subiaco. Il volume raccoglie una quantità enorme di dati e di interpretazioni che ne fanno un’opera di interesse unico nel panorama della dantistica internazionale per novità e originalità. Don Pecoraro fu esegeta della Divina Commedia, fornendo commenti e interpretazioni completamente inediti durante le Lecturae Dantis organizzate da lui stesso, dapprima a Subiaco e poi attraverso diversi canali televisivi.
Fu inoltre studioso di teologia, di letteratura classica e di filosofia. I suoi contributi negli anni sono stati pubblicati su giornali e riviste di tutta Italia.